‘Spese pazze’ all’Ars, dopo la sospensione si dimette il sindaco di Catania: «Scelta sofferta»

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Pogliese: «Dimostrerò la mia totale e assoluta estraneità ai fatti contestati» – Le opposizioni: «Dimissioni tardive, punta al Senato»

Il sindaco di Catania Salvo Pogliese, sospeso dalla carica dopo una condanna nell’ambito del processo sui rimborsi all’Ars, ha rassegnato ieri le sue dimissioni. «È stata una scelta molto sofferta e a lungo ponderata e il momento era già stato individuato ben prima della crisi, imprevedibile, del governo Draghi», argomenta Pogliese. «Le mie dimissioni dalla carica di sindaco – spiega – hanno sempre aleggiato fra gli addetti ai lavori e sulla stampa, seppure chi le invocasse di giorno facesse di tutto per scongiurarle di notte. Dopo l’ingiusta e inaspettata sospensione del 24 gennaio, nonostante illustri costituzionalisti sostenessero con convinzione la tesi opposta, avallata anche da quello che ha sempre sancito la Corte costituzionale, ho valutato insieme alla mia giunta quale fosse la decisione migliore per la città. Una giunta perfettamente legittimata a condurre l’amministrazione in mia assenza e che ringrazio».

Pogliese ricorda che le «tante scadenze determinanti per la vita di Catania, dalla spesa dei fondi comunitari ai progetti del Pnrr” e la “necessità di dare continuità al processo di risanamento del bilancio» lo hanno convinto a lasciare «al vicesindaco Bonaccorsi e agli assessori il compito di proseguire il lavoro avviato, garantendo continuità amministrativa a una città provata dal dissesto causato da altri e con un debito complessivo di un miliardo e seicento milioni di euro». Ma oggi «le condizioni – sostiene – sono cambiate, anche con l’avvio di numerosi progetti e la conseguente apertura dei cantieri, possibile grazie a una importante accelerazione sulla spesa dei fondi europei. Adesso ho la serenità per fare quello che immaginavo già da mesi: la serenità di chi ha dato tutto sé stesso per rispettare la propria città e il mandato ricevuto dai cittadini, con l’unico dispiacere di non aver concluso, mio malgrado, un percorso che ha già dato frutti importanti».

Le dimissioni da sindaco arrivano anche «nella fondata speranza di poter dimostrare come la mia vicenda giudiziaria, causa della sospensione, si risolverà nell’unico modo possibile: dimostrando la mia totale e assoluta estraneità ai fatti contestati. Auguro alla mia Catania e ai miei concittadini – conclude – ogni bene e di proseguire sulla strada della rinascita, dopo anni resi molto complicati anche dalla pandemia e dalla crisi internazionale».

Dopo che i rumors in merito alle dimissioni di Pogliese si erano intensificati negli scorsi giorni, non stanno mancando le reazioni da parte delle opposizioni, che additano tali dimissioni come «tardive» e come le stesse giungano proprio in vista di una candidatura di Pogliese, parrebbe al Senato in un seggio “blindato”. Non manca chi fa i parallelismi sull’analoga scelta che Bianco, storico Sindaco di Catania nonché predecessore nella carica dello stesso Pogliese e da questi sconfitto nell’ultima tornata elettorale, fece nei primi giorni del 2000 scegliendo di rivestire la carica di Ministro dell’Interno dimettendosi da Sindaco a Palazzo degli Elefanti. Con la sola, importante, differenza che Bianco era regolarmente in attività, mentre Pogliese era sin qui sospeso dalla carica di primo cittadino.

Fonte: Agenzia Dire – www.dire.it (con integrazioni della Redazione)