SINGLES’ DAY: LA RIVINCITA SOCIALE DELL’ESSERE SINGLE

single girl

Dall’estremo oriente una festa con risvolti commerciali e una necessaria riflessione sulla vita di coppia…e non

Dalla Cina con furore, inizia a spopolare anche da noi: l’11 novembre si festeggia il “Giorno dei single”, o Singles’ Day, una festa/ricorrenza che nasce nel 1993 ad opera di un gruppo di studenti, in contrapposizione con San Valentino e festeggiare le persone single, trasformatasi in un evento commerciale.

Già, come si dice? Ogni scusa è buona per festeggiare. Così la Giornata dei Single arriva dopo la giornata: della pizza, bacio, della carbonara etc etc… Il Single Day nel mondo è più che una festività per celebrare l’orgoglio delle persone sole, diventando un vero appuntamento per lo shopping folle (e scontatissimo) da appuntare in calendario. In in Cina è diventato quasi quel che per noi rappresenta il Black Friday o il Cyber Monday.

Ma in realtà cosa significa Singles’ Day?

In poche parole, è il giorno dei single, che in Cina (zona di origine della festività) viene chiamato Guanggun Jié. È la risposta alla ricorrenza del 14 febbraio, cioè si tratta di una ricorrenza molto popolare tra i giovani cinesi (quasi come il Capodanno) che in questa data celebrano l’orgoglio di essere single. Non è, infatti, un caso che la giornata venga definita, per lo più in occidente, la festa di non-San Valentino.

Il Singles’ Day non è un caso che si festeggi ogni anno l’11 novembre (11/11): i numeri in Cina hanno un’importanza simbolica elevata e il numero “1” identifica l’individuo singolo. La data 11/11 contiene ben quattro volte l’1 che, infatti, possiamo dire essere la massima espressione della singletudine. Nella tradizione cinese nella giornata dei single le persone senza partner è d’uso si facciano dei regali a vicenda e trascorrano la giornata tra karaoke, cene a tema e eventi per single. In Oriente il Singles’ Day viene festeggiato anche con numerosi matrimoni. Infatti, sono molte le coppie che scelgono questa data in modo scaramantico per celebrare le nozze.

Ma la festa dei single in Italia e in tutto l’occidente è arrivata vero dalla Cina “col furgone”? Sulla scia della notorietà offerta da Alibaba, una delle società di e-commerce più importanti in tutto il mondo nella vendita di prodotti elettronici, è ovvio che altre aziende occidentali abbiano voluto emularla, soprattutto per i risvolti economici e commerciali che questa festività ha avuto e il giro di affari che ogni anno riesce a generare. In tutto il mondo ha il suo giro di guadagno elevato.

Quindi, single è bello?

Due ricercatori, Eva C. Luciano e Ulrich Orth, che hanno condotto uno studio su 9 mila adulti in Germania, sono arrivati alla conclusione che i single sarebbero molto più soddisfatti di chi invece ha scelto una vita di coppia, spiegando che solamente all’inizio di una relazione migliora l’autostima se la relazione funziona in modo stabile per un certo periodo, dopo si instaura la monotonia e la noia che spegne la fiamma.

Arrivare a quasi 40 anni e dopo aver incontrato solo “casi umani”, si impara a stare bene da soli.

L’essere single ha dei pro e contro.

single boy

Sicuramente lo status di single, di “zitella” o “scapolo”, tanto bistrattato e compatito soprattutto da zie e parenti, è ormai una realtà consolidata. Com’è dimostrano anche gli ultimi dati Istat, secondo i quali «nel corso del 2017 sono aumentate le famiglie composte da una sola persona. Se queste sono passate al 20,5 al 31,6%, quelle che contano cinque o più componenti si sono ridotte di quasi tre punti percentuali, passando dall’8,1 al 5,4%. La tendenza sembra inarrestabile se è vero che, sempre secondo l’istituto nazionale di statistica, degli ultimi vent’anni il numero dei componenti dei nuclei familiari è sceso da 2,7 – era la media nel 1995-1996 – a 2,4».

Possiamo dedurne che il matrimonio non è più un obiettivo da perseguire. Iinfatti, ci si sposa sempre più tardi o non ci si sposa affatto. E se per le vecchie generazioni ciò è vista come una una cosa assurda, quasi una condanna, per la maggior parte dei single diventa una scelta di vita voluta.

Sicuramente non sempre compresa, ma fortemente perseguita. Una scelta talmente diffusa che a seguire il passo di questo cambiamento sociale ormai sono in tanti: dalle aziende alimentari che propongono porzioni monodose, fino ai tour operator che offrono pacchetti vacanze proprio dedicati ai single.

Anche se è di qualche giorno fa la notizia:

«Stando all’ultima rilevazione Istat lo stipendio medio degli italiani ammonta a 1327 € mensili e che i giovani dicono di ricevere dai genitori in media 280 € al mese. Quindi per vivere decentemente da soli occorrono circa 1500 € al mese».
È possibile che la vita da single, in Italia, sia ben il 75% in più di un nucleo familiare di 3 persone.

Chi è solo è meno stressato… A dimostrazione che il matrimonio non è sempre una fonte di benessere, riporto, un altro studio condotto da Randa Kutob che qualche anno fa ha preso in esame 79 mila donne originarie degli Stati Uniti per un periodo superiore ai tre anni: «Nel corso di questo tempo la squadra di ricerca ha notato che misurando alcuni parametri fisici e valutando lo stile di vita e la situazione sentimentale, le donne separate, divorziate o single, stavano meglio in salute rispetto alle donne sposate che al contrario erano più predisposte a prendere peso, a fumare e a bere. Stesso discorso per gli uomini».

In conclusione possiamo ancora dedurre che i single sono molto più intraprendenti nella ricerca del lavoro e quindi anche più appagati professionalmente. Sono più vicini a genitori, fratelli, amici, vicini e colleghi di lavoro e, sottolineo ancora, sono meno stressati.

Aristotele diceva che«L’uomo è per natura un animale sociale». Il filosofo spiega, proprio, uno dei caratteri più propri dell’essere umano, e cioè la sua “politicità” cioè il suo bisogno di confronto e di rapporto, senza il quale sarebbe un comune animale solitario. La socialità è anche rilevante dal punto di vista epistemologico, per il processo della conoscenza. Non possiamo trovare il sapere in noi: dobbiamo fare esperienze, della natura che ci circonda, degli oggetti che la compongono, e soprattutto dell’altro, del nostro affine.

E Gaber cantava: “L’uomo non è fatto per stare solo

e il suo bisogno di contatto è naturale

come l’istinto della fame”.

Beh alla fine, di mio aggiungerei: è vero che, probabilmente, l’uomo non è nato per stare solo, ma non può stare con chiunque.
Ligabue cantava: “…e chi si accontenta gode”: niente di più falso, il rapporto di coppia è una cosa orribile se si basa sull’accontentarsi del primo che passa.

E poi, ricordate che “Amare se stessi è l’inizio di una storia d’amore lunga tutta una vita”.
(Oscar Wilde)