Si rimuove ordigno: chiuse A19 e SS192

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All’alba del 24 agosto divieto di sorvolo e Aeroporto di Catania fermo per rimuovere una bomba inesplosa

Oggi è desolata, le porte chiuse quando non murate, i treni per lo più passano senza fermarsi. I passeggeri sono solo un ricordo.

È la stazione di Sferro, frazione decentrata del comune di Paternò. Siamo nella piana di Catania, che guarda verso il centro della Sicilia. Zona di cerealicoltura ed agrumicoltura.

Un tempo, in quella stazione impresenziata (che ne indica il funzionamento – denunciato anche dai climatizzatori in funzione per tenere a temperatura gli elaboratori – ma senza personale in presenza costante) e senza più biglietteria (nemmeno automatica), né passeggeri sui sedili rimasti vuoti, c’era vita, movimento. Merci – che oggi viaggiano per lo più su ruota – e persone, lavoratori per lo più.

E durante il secondo conflitto mondiale, nella vicina contrada di Gerbini (e dai nomi delle due località prende il nome la vicina uscita autostradale) c’era anche un aeroporto. Una base militare, prima italotedesca poi alleata, di cui oggi solo i più curiosi e attenti riescono ancora ad individuare i pochissimi resti: giusto poche centinaia di metri di muretti paraschegge.

E, come è immaginabile, in quelle aree poi tornate a campi coltivati, ad eccezione della strada ferrata ancora in esercizio, capita di trovare un reliquato bellico. Come l’ordigno inesploso che si trova a pochi metri da quella stazione ferroviaria.

Bisogna rimuoverlo, e quindi la mattina del 24 agosto, tra le 6 e le 6.30 del mattino, «al fine di potere eseguire le operazioni in sicurezza – rende noto Anas l’autostrada A19 Palermo – Catania sarà chiusa in entrambe le direzioni tra lo svincolo di Catenauova (km156,600) e lo svincolo di Gerbini-Sferro (km171,400), in particolare si procederà alla chiusura della carreggiata in direzione Catania al km 167,000 e della carreggiata direzione Palermo al km 168,500, mentre la strada statale 192 “Della Valle del Dittaino” sarà chiusa in prossimità del km 55, per il tempo strettamente necessario. Considerata la breve durata delle operazioni, non superiore ai 30 minuti, non si consiglia alcun percorso alternativo, che comporterebbe tempi di percorrenza maggiori. Per il traffico in direzione aeroporto si consiglia di transitare entro le ore 6».

E a proposito di aeroporto, ma stavolta si tratta del “Vincenzo Bellini” di Fontanarossa a Catania, verrà posto in temporanea non operatività, in seguito al divieto di sorvolo della zona di rinvenimento dell’ordigno bellico per qualsiasi tipologia di velivolo.

La Prefettura di Catania, che parteciperà con un proprio funzionario delegato, seguirà da remoto tutte le operazioni decise d’intesa con la Prefettura di Enna. Sarà il quarto reggimento Genio Guastatori di Palermo che curerà – con la scorta delle forze di polizia ed il supporto dei vigili del fuoco, della croce rossa militare e dell’ospedale di Paternò che fornirà un’ambulanza – il trasporto in sicurezza del residuato bellico e la sua successiva distruzione in una cava di Santa Maria di Licodia.

Dopo, si tornerà alla placida calma di una stazione impresenziata il cui fascio di binari ne avrebbe di storie da raccontare.