L’ODISSEA ANTICA E SEMPRE ATTUALE DEI MIGRANTI

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Paolo Di Blasio porta in scena “Orizzonte” al Catania Off Fringe Festival di Catania

Da giovedì 27 ottobre a domenica 30 ottobre è andato in scena, proposto dal Teatro del Canovaccio di Catania, nell’ambito del ricco e vario programma del Catania Off Fringe Festival 2022 lo spettacolo Orizzonte, una pièce sull’esodo dei meridionali in America nel secondo dopoguerra, scritta e diretta dall’attore, insegnante di recitazione e drammaturgo Paolo di Blasio, e portata in scena dalla compagnia teatrale Io non ti conosco, della quale Di Blasio è membro stabile sin dalla sua formazione.

La compagnia produce eventi sul territorio campano, spettacoli e cortometraggi. Nasce nel 2017 quando gli attori Paolo Blasio, Antonio Baselice, Consiglia Coppola e Salvatore Vitiello partecipano, insieme a Gaetano Capuano, alla formazione della stessa. Si erano conosciuti alla scuola di teatro La Ribalta di Castellammare di Stabia (NA), dove l’insegnante e regista Silvana Pirone infonde loro la passione per le ricerche del teatro contemporaneo, innestate sulle tradizioni del territorio napoletano. Negli anni i giovani attori recitano in spettacoli di spessore, come “La grande guerra”, nel 2015, e affinano le loro capacità approfondendo gli studi con diversi registi e partecipando a stage e masterclass di cinema. Nel 2019 con “Franca Viola” vincono il Premio miglior testo al Sogna Teatro Film Festival. Nel 2020 Paolo e Consiglia insegnano teatro alla Nartè Academy di Napoli; Paolo anche alla Ribalta di Castellammare. Al momento del lancio al “Catania Fringe Off Festival” la compagnia si ritrova con un membro in meno: Paolo Di Blasio veste anche i panni dell’attore per sostituire il collega Salvatore Vitiello, che ha dovuto lasciare il quartetto.

Lo spettacolo “Orizzonte” ha debuttato il 3 luglio di quest’anno al Teatro Minerva di Boscoreale (NA) riscuotendo molti applausi da un pubblico numeroso. Ha replicato sabato 22 ottobre al Teatro Testori di Forlì, per la V edizione del Festival Teatrale Materia di Prodigi. È stato selezionato anche per il cartellone 2022/2023 del teatro La ribalta di Salerno, prima di approdare al Catania Off Fringe Festival, che quest’anno è alla sua prima edizione ed è parte integrante del programma di “Palcoscenico Catania. La Bellezza senza confini”, promossa dal Comune di Catania, assessorato alla Cultura, con il sostegno del MIC. L’evento è patrocinato dalla Regione Siciliana, assessorato al Turismo e Spettacolo, dall’Università di Catania e dall’Accademia di Belle Arti di Catania. È nato grazie alla volontà di Francesca Vitale e Renato Lombardo, che ne curano la direzione artistica ed organizzativa. Un contributo prezioso è stato quello di Gabriella Foti, responsabile della comunicazione per la città di Catania presso Palco Off, uno dei partners nazionali del Festival.

Con Orizzonte Paolo Di Blasio ci trasporta nella Napoli del 1950, dove i tre fratelli protagonisti della vicenda vivono in condizioni di estrema povertà. Salvatore è un ragazzo incolto ma di buon cuore, Maria una figlia e sorella premurosa che vuole prendere i voti in convento per compiacere la sua famiglia, ma che in realtà è una sognatrice. Pasquale, l’unico dei fratelli che ha studiato, è un po’ saccente ma anche lui di buona pasta, ed è dotato di un forte senso pratico. La madre dei tre fratelli è morta e il padre è perseguitato dagli strozzini. Pasquale intrattiene una corrispondenza epistolare con un suo ex compagno di studi americano, Thomas, il quale sarebbe disposto a ospitare sia lui che gli altri due fratelli in America, offrendo loro, oltre che vitto e alloggio, anche un lavoro. Così Pasquale, dopo aver rassicurato i fratelli sull’aiuto di Thomas, li convince a partire in cerca di fortuna, compra i biglietti e insieme partono per realizzare “il sogno americano”. Sia il viaggio che la permanenza nella nuova terra si rivelano per loro una vera e propria Odissea, durante la quale affrontano tante dure prove e sconfitte: le scadenti condizioni igieniche in cui versano i loro posti sulla nave, il traumatico arrivo ad Ellis Island dove sostengono le visite mediche per poter approdare in America e, una volta arrivati lì, tante porte sbattute in faccia prima di trovare un lavoro in miniera. E ancora sfruttamento, schiavismo, umiliazioni e razzismo. Tutto questo genera e amplifica un clima di perenne tensione tra i fratelli, mitigato da Maria, che funge da collante per la sua famiglia, ma destinato a degenerare, soprattutto dopo alcune rivelazioni che Pasquale è costretto a fare ai suoi fratelli. Non sarà questo l’unico colpo di scena di questa pièce in cui non mancano alcuni momenti di salubre cameratismo che alleggeriscono, sia pure per un solo attimo, l’atmosfera tragica in cui si innesta una vicenda che appartiene a migliaia e migliaia di volti realmente esistiti. E precipitati nell’oblio. Proprio come lo sono ancora oggi molti africani che annegano nel mar Ionio tutti i giorni, nel tentativo di raggiungere quella terra promessa che per i meridionali del dopoguerra era invece l’America.

Il fenomeno sociologico delle emigrazioni si ripresenta ciclicamente durante i decenni e i secoli. Del resto la storia, come sosteneva il filosofo Giambattista Vico, è fatta di corsi e ricorsi. Loro eravamo noi, noi siamo stati loro e probabilmente lo saremo ancora. È proprio questa la provocazione che Paolo Di Blasio ha voluto lanciare con questo spettacolo, raccontando un esodo in cui le vittime sono italiane.

«Il testo è ispirato a una mia vicenda famigliare – racconta Paolo Blasio – ho avuto un prozio che è partito per l’America. Attraverso questa opera voglio un po’ girare le carte in tavola, far capire noi come ci comportiamo quando arrivano degli immigrati e come venivano trattati gli italiani emigranti. L’Italia, oggi, per chi arriva non offre nulla, eppure anche adesso si parte per venire qui alla ricerca di fortuna, convinti di trovare chissà cosa, perché si va via dai territori che non offrono nulla».

Ma “Orizzonte” non è solo una storia di migrazioni. Perché Maria, Pasquale e Salvatore non lasciano soltanto un’area geografica per raggiungerne un’altra. Lasciano il porto del passato per approdare alla terra del futuro. Il noto per l’ignoto. Una vita nella quale che non li appartiene per un’altra che fortemente sognano. E in mezzo c’è il mare del presente. Il limbo di una realtà che non solo non riesce mai ad essere all’altezza della loro immaginazione, ma talvolta è perfino lo specchio deforme di quel passato che doveva rimanere soltanto un ricordo. Ecco perché i fratelli napoletani sono uguali a molti giovani, e ad ogni persona che si mette in gioco per realizzare i suoi progetti rischiando molto, e a volte perdendo. Molto. La loro traversata è dunque il viaggio stesso della vita, durante il quale siamo sospinti da un porto mentre cerchiamo di raggiungere una destinazione. A renderci diversi sono gli obbiettivi, ma l’incontro-scontro con la realtà è ineluttabile per tutti noi. I tre fratelli di questa storia hanno mai lasciato quella barca? Gli spettatori potranno scoprirlo viaggiando insieme ai personaggi grazie alla maestria degli attori.

Consiglia Coppola ha dominato il palco con presenza scenica, carisma ed encomiabile padronanza tecnica. Paolo di Blasio, oltre ad aver rivelato un talento delicato nella scrittura drammaturgica, ha recitato egregiamente oscillando tra diverse tonalità emotive, dai toni più scanzonati alla tristezza struggente, fino alla rabbia più disperata. Antonio Baselice, dotato di una temperatura emotiva non indifferente, ottime qualità attoriali e presenza scenica.

Orizzonte è un’opera attuale e destinata a toccare le corde più profonde degli spettatori che, sempre più numerosi, potranno emozionarsi insieme agli attori-personaggi, specchiandosi nei loro sguardi e nelle loro emozioni in un incontro intenso e catartico fra attori e spettatori del teatro e della vita.