THE REAL PINK FLOYD EXPERIENCE – UN’ESPLOSIONE PSICHEDELICA

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Ancora una volta, Zafferana Etnea si colora di suoni grazie all’internazionalità dei suoi eventi

Ieri 22 agosto, all’Anfiteatro del comune di Zafferana Etnea si è svolto l’ennesimo spettacolo musicale inserito nel programma della ventiquattresima rassegna culturale “Etna in Scena”: la band Pink Floyd Legend – The Real Pink Floyd Experience, formata da Fabio Castaldi (basso, voce), Alessandro Errichetti (chitarra, voce), Simone Temporali (tastiere, voce), Emanuele Esposito (batteria), Paolo Angioi (chitarra acustica, elettrice, basso, voce), Maurizio Leoni (sassofono) e le coriste Nicoletta Nardi, Giorgia Zaccagni e Sonia Russino, si è esibita, per la prima volta in Sicilia, nella riproduzione dell’album Atom Heart Mother della famosa band britannica oltre che delle più famose hit che accompagnano gli appassionati fan dagli anni ’60 fino ai giorni nostri.

La band, nata nel 2005, ha calcato i palcoscenici di tutta Italia ed è stata indicata come la miglior tribute band in grado di donare la perfetta “Floyd Experience” trasportando i propri ascoltatori e coinvolgendoli nell’universo psichedelico del gruppo londinese; da non dimenticare l’esibizione insieme a Durga McBroom, storica vocalist dei Pink Floyd e il concerto in collaborazione allo stesso David Gilmour, nel 2015.

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A nulla sono valsi i presagi di annullamento dovuti alla pioggia persistente fino al tardo pomeriggio su buona parte della provincia catanese: con qualche piccolo ritardo rispetto all’orario preannunciato e nonostante il clima, di molto rinfrescato dalla pioggia appena caduta, i musicisti sono stati in grado di emozionare la loro platea, quasi del tutto piena, grazie alla loro impeccabile maestria nell’esecuzione dei brani dei nostri idoli e con una strumentazione che riproduce quasi fedelmente quella della band: dalla Fender Black Star al Fender Precision, dal Farfisa Compact Duo al Binson Echorec, dal Minimoog alla Gibson Les Paul di David Gilmour.

La prima parte dello spettacolo ha visto protagonista la sola band nell’esecuzione di pezzi celebri come “The Great Gig In The Sky”, “Money”, le intramontabili “Wish You Where Here”e “Dark Side Of The Moon”, durante le quali il bravissimo Alessandro Errichetti ha suscitato brividi di passione grazie a una perfetta esecuzione dei simbolici assoli di chitarra e riff che hanno fatto la storia della musica mondiale, “Brain Damage” e “Mother”.

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Dopo un rapido cambio di palco, alla band si è aggiunta la Legend Orchestra formata da Ottonidautore, la Schola Cantorum Aetheniensis di Zafferana, la violoncellista Federica Vecchio e la Corale Jonica, il tutto diretto dal maestro Giovanni Cernicchiaro e contornato, oltre che dai lampi che preannunciavano nuovi temporali, dalla magia coreografica di luci e laser, video riprodotti dal grande schermo circolare alle loro spalle e oggetti di scena per nulla ordinari (come il maestro di “Another Brick in the Wall” e il leggendario maiale dell’album “Animals”). Non poteva mancare il saluto a uno dei membri fondatori del gruppo, Richard Wright, scomparso nel 2008 e da molti considerato il miglior tastierista di sempre, con il brano “Summer ‘68”, “

Ad assumere centralità durante la seconda parte della serata, i pezzi dell’album che avevano riunito i fan all’interno dell’anfiteatro, preannunciati da un video esplicativo dell’origine della copertina, della singolare mucca e della distanza musicale da tutto quello che i Pink Floyd avevano creato fino ad allora, il tutto proveniente dalla voce diretta delle interviste agli stessi protagonisti di quelle scelte, tra cui il grafico Storm Thorgerson e Ron Geesin.

“Breasty Milk” e “Mother Fore” hanno esplicitamente dimostrato il vero motivo della presenza corale: l’eccellenza dei coristi e del direttore d’orchestra sono stati in grado di magnetizzare gli astanti in una liricità e religiosa devozione.

Altri messaggi sono stati lanciati, se non anche lasciati, al pubblico con “Bring the Boys Back Home” e “Run Like Hell”, il celebre canto che si scaglia contro tutte le guerre e l’invio dei soldati a una morte certa, nonché con l’immancabile “Confortably Numb”.

Ultimo pezzo a coronamento della grandiosità dell’evento, la celebrazione di “Nobody Home”, a futura memoria dell’isolamento da cui siamo tutti usciti, e per ricordarci di solidarizzare nonostante le circostanze.

A fine serata, Fabio Castaldi, il frontman del gruppo, ha dichiarato: «È la prima volta che veniamo in Sicilia ed è stato ancora più coinvolgente del solito: non siamo abituati a suonare così vicini alla platea e di solito stiamo su un palco, quindi a un’altezza diversa rispetto ai nostri spettatori. È stato magico. Credo ritorneremo e spero di ritornare quanto prima possibile».