MUSEO E MUSICA – A LICATA BINOMIO PERFETTO

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L’International Mosel Valley Concert Band non tradisce le attese

Ieri sera, 28 ottobre, si è assistito ad uno spettacolo musicale che ha lasciato il numeroso pubblico presente senza fiato.

Il Chiostro Badia, sito all’interno del Museo Archeologico di Licata, ha ospitato l’International Mosel Valley Concert Band, una grande Orchestra di fiati e percussioni formata da tantissimi giovani e diretta da un giovanissimo – appena 33enne – Florian Weber.

Le note dei maestri hanno saputo scaldare l’anima del pubblico e far risuonare con una armoniosa perfezione l’architettura del Chiostro che, con la sua acustica perfetta, si è dimostrato luogo all’altezza di esibizioni di questa portata.

A fare gli onori di casa, presentando la serata, Enzo Abate, direttore organizzativo dell’Orchestra Filarmonica Demetra con il coro Free Melody ASD-APS diretti dal Maestro Antonio Cusumano, già presente negli anni passati come Orchestra e Coro del Teatro Pirandello di Agrigento, che ci ha svelato un piccolo aneddoto: «questo gruppo di grandi musicisti e il suo staff si pagano il viaggio, il vitto e l’alloggio, sfruttando la loro passione per la musica al fine si scoprire nuovi luoghi e suonare in piazze inesplorate. Una sorta di turismo artistico/culturale», cosa che ce li ha fatti amare ancor prima di ascoltarli.

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I 37 orchestrali hanno eseguito alcune marce, brani di Gershwin – tra i quali l’immancabile Summertime in un bizzarro ma coinvolgente arrangiamento, di Zimmer – del quale hanno eseguito la colonna sonora del film Fuoco Assassino – raggiungendo l’apice della serata con il maestro Morricone e la sua colonna sonora de “Il buono, il brutto e il cattivo” – suonata in mix con altre sue famosissime soundtracks – sulle note della quale i presenti hanno avuto la sensazione che da un momento all’altro potesse entrare Clint Eastwood a cavallo, talmente intensa e coinvolgente è sembrata la performance musicale, tanto da divenire il bis richiesto a fine concerto. Ma il maestro Weber e la sua orchestra non si sono fatti pregare neanche alla richiesta di un secondo bis, non previsto ma chiesto a gran voce dagli spettatori ancora non paghi di buone vibrazioni.

La scaletta si è conclusa con la colonna sonora tratta da I Pirati dei Caraibi che, se ascoltata ad occhi chiusi, ti portava ad oscillare in balia delle onde al bordo di un vecchio galeone.

Un’altra grande serata che il Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi, diretto da Roberto Sciarratta, ha voluto regalare alla città di Licata continuando nel percorso di offerta culturale fuori orario del Museo Archeologico.

«Siamo molto soddisfatti della risposta che i cittadini licatesi stanno dando agli eventi da noi organizzati – ci dice l’architetto Rosario Callea, funzionario responsabile del Parco, da noi sentito a fine spettacolo – questa grande partecipazione ci dice che la strada intrapresa è quella giusta e ci spinge a continuare e a pensare a nuovi eventi; grande anche l’interesse mostrato dal pubblico per le sale del museo che, ricordiamo, durante gli eventi sono sempre aperte e visitabili, grazie alla preziosa presenza dei custodi che ringraziamo».

Questa serie di eventi culturali spinge la città a riappropriarsi dello spazio museale, importante contenitore di storia, archeologia e, adesso, anche di cultura.

State sintonizzati perché abbiamo l’impressione che questo sia solo l’inizio.